Settore
Attività
Ubicazione impianto
Problema
Servizio Labiotest fornito
Tipologia di intervento
Nel 2021 sci ha contattai un’azienda specializzata nel trattamento di rifiuti liquidi speciali, situata in Centro Italia, con un'importante criticità di emissioni odorigene in uscita principalmente dall'impianto di aspirazione.
Abbiamo analizzato e risposto alla richiesta di supporto da parte del cliente attraverso il nostro servizio di revamping SOS Service, riportando l’impianto alla massima efficienza nell'abbattimento degli odori.
Ecco come siamo intervenuti.
Durante il conferimento di rifiuti liquidi si generavano esalazioni odorigene importanti emesse all’esterno dall’impianto di aspirazione e dagli sfiati dei serbatoi che si accentuavano con il trattamento di particolari reflui e soprattutto nel periodo primaverile ed estivo in considerazione di temperature elevate.
Tale situazione alterava e pregiudicava le condizioni ambientali e lavorative.
Non c’erano contestazioni in atto da parte dei residenti delle aree circostanti, ma solo lamentele. Il cliente ha preferito comunque rivolgersi a noi per prevenire possibili criticità e cercare una soluzione.
Siamo intervenuti effettuando inizialmente una serie di analisi sia olfattometriche che chimiche, per identificare l'origine delle esalazioni.
L’impianto tratta rifiuti liquidi speciali pericolosi e non pericolosi, provenienti da vari settori industriali ed è suddiviso in 4 macro-aree:
Lo scrubber, era una una vecchia unità degli anni ‘90, dimensionata sugli standard dell’epoca, realizzato in PP, con 2 stadi separati di trattamento (acido e basico). Necessitava di un'attività che lo rendesse conforme alle linee guida nazionali ed europee e di un'attività di efficientamento.
L’impianto di captazione, realizzato con tubazioni in PVC, prevedeva sia punti di aspirazione puntuale che punti di aspirazione diffusa.
Le linee di aspirazione si univano su un collettore, che si inseriva successivamente su uno scrubber orizzontale ed erano tenute in depressione per mezzo di un ventilatore posto a valle dello scrubber.
L’emissione dello scrubber avviene tramite un camino con sbocco sopra la copertura del tetto.
Abbiamo effettuato una valutazione specifica dello stato e del funzionamento dei presidi e delle parti che li compongono per valutare la reale efficienza di abbattimento degli odori.
In particolare, abbiamo verificato che i parametri di dimensionamento dei presidi rispettassero le B.A.T. (Best Available Technologies) di riferimento.
I limiti di emissione autorizzati e le prescrizioni valide per questa tipologia di impianto e area geografica sono:
Per gli inquinanti non previsti in tabella, vengono assunti i valori limite fissati art.271 del D.Lgs. 152/2006 e l’AIA.
Gli strumenti di indagine per la misurazione delle emissioni impiegati erano conformi a quanto previsto nelle autorizzazioni provinciali e comunque agli standard normativi applicati a livello nazionale.
Dalla rilevazione effettuata in vari punti lungo le linee di aspirazione, eseguendo dei piccoli fori di campionamento a monte ed a valle del presidio di abbattimento odori, abbiamo scoperto che i valori di portata erano inferiori del 30% rispetto ai dati di progetto dello scrubber.
Per effluenti di caratteristiche simili, un presidio con doppio stadio di trattamento acido, basico/ossidante, condotto correttamente in genere garantisce una percentuale di riduzione degli inquinanti di almeno il 65-70%.
Dall’osservazione dei rilievi olfattometrici, effettuati a monte e a valle dell’impianto, è risultato che:
In prospettiva di un incremento oggettivo di questi valori di ingresso al presidio e della concentrazione di odore in uscita, senza effettuare migliorie al presidio di abbattimento, potrà considerarsi significativa anche ai fini di limiti autorizzativi riguardo l’odore ora non presenti.
Dal complesso delle linee aspirate è risultata mancante la linea della zona dei serbatoi di stoccaggio, che generalmente ha un impatto odorigeno molto importante.
Dall’osservazione dei dati chimici abbiamo notato che erano pochi composti di quelli monitorati sono presenti nell’effluente sia a monte che a valle dell’impianto di abbattimento.
I valori rilevati di sostanze organiche volatili (SOV) e organico totale (SOVc) erano abbondantemente sotto i limiti autorizzativi.
Di fatto il momento campionato non rappresenta una situazione chimicamente impattante.
Lo scrubber risultava funzionante ma non efficiente. Sono emersi i seguenti problemi:
L’impianto di aspirazione non risultava correttamente dimensionato ed ottimizzato.
A seguito della nostra attività di analisi e misurazione, abbiamo consigliato al cliente di ripristinare in efficienza lo scrubber per verificare se le concentrazioni odorigene in ingresso potevano essere gestite in relazione ai limiti normativi. Abbiano perciò rilevato la necessità di applicare un sistema di protezione e contenimento da eventuali perdite che potenzialmente avrebbero potuto generarsi.
Come primo step abbiamo indicato una serie di interventi come:
Abbiamo proposto al cliente l’applicazione di valvole di parzializzazione atte a suddividere più equamente i flussi aspirati tra le linee e i vari rami, in quanto la completa riprogettazione delle linee di aspirazione sebbene di più semplice realizzazione sarebbe risultata economicamente più onerosa.
Visto che i punti aspirati dai serbatoi erano flangiati direttamente abbiamo suggerito l’applicazione di cappe da posizionare a valle dello sfiato captato.
Insieme al cliente abbiamo deciso di sostituire gli ugelli esistenti con una tipologia anti intasamento per garantire un costante e adeguato bagnamento dei corpi di riempimento.
Abbiamo successivamente implementato i dosaggi dei reagenti mantenendoli nei valori impostati e controllandoli attraverso nuove pompe dosatrici.
Abbiamo sostituito il quadro di controllo ed implementato con automatismi per offrire un controllo costante dei parametri di funzionamento.
Infine abbiamo sostituito le pompe di rilancio.
In considerazione dei costi importanti che avrebbero dovuto affrontare per riprogettare completamente le linee di aspirazione, abbiamo concordato l’applicazione di valvole di parzializzazione per distribuire in maniera equa i flussi aspirati dalle varie linee.
Alcune delle attività da noi consigliate sono state rimandate ad una fase successiva.
A seguito degli interventi effettuati è stata eseguita una seconda caratterizzazione fluidodinamica e olfattometrica che ha dimostrato un’efficienza di riduzione degli inquinanti del 73% e un'efficienza olfattometrica superiore al 60%.