Quello della gestione dei rifiuti è uno degli ambiti in cui le emissioni odorigene causano più frequentemente problemi.
Le fasi del ciclo di gestione dei rifiuti sono:
Ciascuna di queste fasi può essere fonte di emissioni di cattivi odori, generati da sorgenti puntuali o diffuse.
Molto spesso le emissioni recano molestie agli abitanti delle zone limitrofe agli impianti di gestione dei rifiuti, o alle altre attività produttive.
Per evitare questi problemi bisogna agire sia con sistemi di prevenzione che con sistemi di abbattimento.
I rifiuti sono classificati secondo l'origine:
e secondo le caratteristiche di pericolosità:
Le emissioni odorigene che vengono prodotte durante i diversi cicli di gestione dei rifiuti sono principalmente di due tipi:
Esistono diverse tipologie di impianti di trattamento dei rifiuti, ciascuno con particolari caratteristiche e conseguenti problemi di emissioni odorigene:
Si tratta di impianti che trattano la cosiddetta frazione umida dei rifiuti solidi urbani.
Gli impianti di compostaggio trasformano la frazione organica in compost, da utilizzare come fertilizzante in campo agricolo.
Gli impianti di biostabilizzazione permettono di trattare i rifiuti organici e l’utilizzo è applicato in settori diversi, compreso quello agricolo.
Comprendono diverse tipologie di impianti, in cui sono trattati rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che prevedono processi, ad esempio chimico-fisici e biologici, finalizzati ad attività di recupero e smaltimento.
Gli impianti di recupero e selezione sono quelli che si occupano della separazione dei vari tipi di rifiuti e possono essere di separazione meccanico biologica o di recupero di frazioni secche.
Negli impianti di selezione confluiscono soprattutto i rifiuti derivanti dalla raccolta indifferenziata urbana, che contengono frazioni organiche che dopo essere trattate per recuperare i materiali vengono inviati all’inceneritore o al biostabilizzatore.
Negli impianti di recupero di frazioni secche, confluiscono gli scarti secchi della raccolta differenziata (quali carta, vetro, plastica e metalli), mentre la frazione organica generata dalle cucine o mense viene inviata negli impianti di biodigestione anaerobica o compostaggio.
Infine, per i rifiuti a matrice organica o inorganica che presentano elevate quantità di metalli pesanti il trattamento avviene in impianti di inertizzazione. Gli scarti prodotti dai processi di selezione e separazione che non possono essere recuperati vengono destinati al termovalorizzatore o in discarica per essere eliminati definitivamente.
I depuratori sono sistemi complessi ed articolati in grado di trattare le acque reflue.
Le acque reflue sono quelle la cui qualità è stata pregiudicata dall'azione antropica dopo il loro utilizzo in attività quali domestiche, agricole e industriali, diventando quindi non idonee a un loro uso diretto in quanto contaminate da diverse tipologie di sostanze organiche e inorganiche pericolose per la salute pubblica e per l'ambiente naturale.
Per tale motivo non possono essere reimmesse direttamente nell'ambiente poiché i recapiti finali come terreno, mare, fiumi e laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità auto depurativa senza vedere compromessi i normali equilibri dell'ecosistema.
Sono impianti che grazie all’incenerimento dei rifiuti indifferenziati, sono in grado di generare energia producendo elettricità, dispongono di meccanismi che consentono di valorizzare il calore sviluppato dalla combustione per generare energia.
Questi impianti raggiungono temperature altissime, oltre gli 850°C, al fine di evitare la produzione di diossine. Nonostante ciò, non costituiscono una soluzione totalmente green, dato che la combustione degli scarti genera fumi e ceneri che contengono metalli pesanti e che contribuiscono all’emissione di gas serra.
La discarica controllata è il luogo dove avviene lo stoccaggio definitivo dei rifiuti sul suolo. La discarica rappresenta, dunque, la soluzione impiantistica per lo smaltimento finale dei rifiuti che non possono essere recuperati in maniera diversa.
A seconda del tipo di rifiuto, le discariche sono classificate in tre diverse categorie:
Gestire in maniera consapevole i rifiuti è di fondamentale importanza, perché essi possono rappresentare una risorsa da non sottovalutare in termini di fabbisogno energetico ed ecosostenibilità.
Tutti i rifiuti che vengono prodotti, sia a livello domestico che a livello industriale, sono soggetti alla fase fondamentale di raccolta, per essere poi destinati ai diversi trattamenti in base alla loro tipologia.
Gli impianti di trattamento rifiuti sono indispensabili per la tutela dell’ambiente e per evitare dispersioni di elementi e materiali che potrebbero causare l’inquinamento delle matrici naturali; problematiche che si possono evitare con una corretta gestione.
Ad esempio gli impianti di biogas installati presso le discariche possono fornire un buon contributo alla produzione di energia pulita e aiutano a ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera (come abbiamo spiegato anche in questo articolo del laboratorio olfattometrico LOD).
Le imprese che si occupano di gestire rifiuti quindi devono mettere in atto due tipologie di interventi:
Per ogni fase del ciclo di gestione dei rifiuti, Labiotest è in grado di analizzare il problema emissivo e proporre la miglior soluzione applicabile.
I sistemi per l’abbattimento e il contenimento dei cattivi odori che proponiamo sono di due tipi:
Ogni emissione ha delle caratteristiche specifiche e individuare la soluzione più adatta al suo trattamento è quello che facciamo da oltre 30 anni.