Tecnologie

Impianti di macellazione: soluzioni per ridurre le emissioni odorigene

Tecnologie di filtrazione a secco e barriere osmogeniche per ridurre gli odori negli stabilimenti di macellazione degli animali

Le emissioni odorigene rappresentano un problema rilevante negli impianti di macellazione. 
Oltre all'impatto ambientale, queste emissioni possono influenzare negativamente la qualità della vita delle comunità circostanti. 

Gli odori sgradevoli possono derivare da diverse fasi del processo produttivo, quali: 

  • ricevimento e stabulazione degli animali 
  • macellazione e lavorazione delle carni 
  • trattamento dei sottoprodotti animali 
  • sistemi di trattamento delle acque reflue 
  • stoccaggio e smaltimento dei rifiuti solidi 
  • pulizia e lavaggio delle superfici 
  • trattamento dei grassi e degli oli. 

Di fatto, le emissioni odorigene negli impianti di macellazione sono connesse principalmente alla gestione degli animali, dei sottoprodotti organici e alle operazioni di pulizia, con una particolare enfasi sulla decomposizione della materia organica. 

Esistono, tuttavia, soluzioni e tecnologie per contenere e ridurre tali emissioni, rendendo il processo più sostenibile. 

In questo articolo analizziamo le aree critiche di un impianto di macellazione che sono maggiormente responsabili della produzione di cattivi odori, presentiamo un esempio pratico di un impianto di macellazione di polli e indichiamo le soluzioni tecnologiche più efficaci per ridurre questo tipo di emissioni. 

Le aree critiche degli impianti di macellazione

Negli impianti di macellazione, alcune zone risultano particolarmente soggette alla produzione di cattivi odori. Si tratta di criticità che riguardano la maggior parte dei macelli, anche se possono esserci delle differenze a seconda del tipo di animale che viene macellato. 

Tra queste troviamo: 

  • Area deposito del vivo e smistamento 
    La movimentazione degli animali vivi, il loro stazionamento e lo smistamento rappresentano una delle prime fasi del processo che può provocare emissioni odorigene. In particolare, i punti critici possono essere gli ingressi degli stabilimenti e l’area degli aspiratori. L’attività di ventilazione, necessaria per il controllo della temperatura interna, comporta un ricircolo dell'aria che potrebbe trasportare odori sgradevoli verso l’esterno. 

  • Vasche di raccolta delle acque di lavorazione 
    I serbatoi a cielo aperto che raccolgono le acque reflue prodotte durante il processo sono un’altra fonte di emissioni odorose, soprattutto durante le fasi di riempimento e svuotamento. Le turbolenze che si creano nel corso di queste operazioni possono disperdere cattivi odori nell’ambiente. 

  • Area grigliatura, separatore piume e zona cassoni di raccolta 
    Questa zona, collegata al trattamento chimico-fisico delle acque reflue, è caratterizzata dall’utilizzo di contenitori aperti per la raccolta di residui solidi (come piume e altri scarti). L’esposizione all’aria aperta e la natura grezza dei materiali trattati rendono questa fase una delle più critiche dal punto di vista delle emissioni odorigene. 

  •  Serbatoio sangue e serbatoio fanghi flottati 
    I serbatoi che contengono sangue e fanghi flottati sono dotati di tubazioni di sfiato. Durante il riempimento, queste tubazioni rilasciano nell’ambiente odori intensi, dovuti alla natura organica dei liquidi stoccati. 

  • Carico del sangue nei camion cisterna
    Durante la fase di prelievo del sangue stoccato da parte dei camion, l’aria di scarico del sistema pompante, proveniente direttamente dalla cisterna, viene rilasciata con un impatto odorigeno particolarmente elevato. 

  

Un esempio pratico: impianto di macellazione polli 

Prendiamo in esame un impianto di macellazione di polli, che i nostri tecnici hanno avuto modo di analizzare nel dettaglio, per capire il processo e le principali fonti di emissioni odorigene.  

Le aree critiche dell’impianto 

  • Deposito e smistamento degli animali 
    Nell’impianto che abbiamo analizzato, i polli sono trasportati in gabbie che vengono scaricate, smistate e lavate in un tunnel. Gli aspiratori utilizzati per mantenere un ambiente salubre durante il processo possono favorire la diffusione degli odori esternamente, soprattutto in corrispondenza delle aperture. 

  •  Vasche di raccolta acque reflue
    L’impianto utilizza vasche a cielo aperto per raccogliere le acque reflue, che poi vengono inviate a un sistema chimico-fisico di trattamento. Il riempimento delle vasche provoca turbolenze che aumentano la diffusione degli odori, particolarmente sgradevoli nelle vicinanze. 

  • Serbatoi e camion cisterna 
    Il sangue e i fanghi flottati sono raccolti in serbatoi, con emissioni costanti dagli sfiati. Inoltre, il carico del sangue sui camion cisterna avviene attraverso un sistema di depressurizzazione che emette odori intensi.  

    Le soluzioni impiantistiche per l’abbattimento degli odori del macello avicolo 

    Nel caso preso in esame sono state individuate due distinte soluzioni impiantistiche per le diverse e poco eterogenee situazioni presenti: 

       

    1. Filtrazione a secco  

    Per il trattamento delle emissioni convogliate (costituite da vasche della raccolta acqua di lavorazione, serbatoio sangue e del flottato e automezzo di carico del sangue), abbiamo previsto l’impiego della tecnologia dello scrubber a secco che prevede il seguente processo di abbattimento:  

    • captazione e convogliamento degli aeriformi;  
    • separazione della condensa;  
    • assorbimento fisico e chimico con neutralizzazione e ossidazione degli inquinanti presenti nell’emissione;  
    • aspirazione tramite ventilatore centrifugo;  
    • immissione in atmosfera dell’aeriforme mitigato tramite camino.  

    2. Barriere osmogeniche  

    In questo caso è stato previsto di trattare i seguenti punti emissivi:  

    •  finestrature presenti nell’area di deposito del vivo;  
    • portale del capannone dove vi è l’uscita delle gabbie dal carosello;  
    • grigliature
    • fronte del box cassoni di raccolta (lato di estrazione);   

     Dopo la realizzazione di una copertura, per confinare la parte superiore del box ed evitare diffusioni maleolenti dalla zona, è stata prevista l’applicazione di un impianto di pressurizzazione dimensionato in maniera idonea ad alimentare  tutti gli ugelli di nebulizzazione previsti alla corretta pressione.  

    Un quadro di gestione permette quindi di avviare l’impianto con cicli di tempi pausa lavoro all’interno di orari di lavoro prestabiliti. 

    L’impianto viene dotato di un sistema di dosaggio del prodotto neutralizzante adeguato alle reali esigenze di abbattimento degli odori.   

    Verifiche di efficacia 

    Per valutare correttamente i presidi ambientali che devono essere installati, si effettuano dei campionamenti olfattometrici a monte ed a valle degli stessi così da poter comprendere oggettivamente il contributo in termini di riduzione dell’odore da essi garantiti.  

    L’indagine olfattometrica (che eseguiamo con il supporto del Laboratorio LOD, anch’esso parte del Gruppo Luci) è l’unico metodo accettato a livello internazionale per la misura della concentrazione di odore. Si basa sulla norma UNI EN 13725:2004, il cui scopo è quello di fornire uno standard per la misurazione dell’odore.  

     Questo tipo di indagini è fondamentale anche nel caso degli impianti di macellazione, sia per avere un quadro completo del tipo e dell’intensità delle emissioni che quindi per la successiva fase di progettazione e realizzazione degli impianti di abbattimento. 

    Conclusioni 

    La gestione delle emissioni odorigene negli impianti di macellazione è un aspetto cruciale per minimizzare l'impatto ambientale e preservare la qualità della vita nelle aree circostanti. Identificare le aree critiche e implementare soluzioni tecnologiche adeguate può contribuire a una gestione più sostenibile del processo produttivo.  

    Come abbiamo descritto anche nel caso del macello avicolo esaminato, i sistemi di abbattimento possono essere diversi a seconda delle aree e delle criticità odorigene da trattare. 

    L’utilizzo di sistemi di filtrazione dell’aria, la chiusura delle aree a rischio e il trattamento delle emissioni sono tra le strategie più efficaci per ridurre al minimo le problematiche legate ai cattivi odori.