Casi studio

Abbattimento odori in un allevamento suinicolo

Con sistemi di nebulizzazione fissi e mobili e prodotti neutralizzanti, abbiamo risolto il problema di emissione di cattivi odori da un allevamento di suini a ciclo chiuso

Settore

Zootecnico

Attività

Allevamento suinicolo a ciclo chiuso

Ubicazione impianto

Emilia Romagna

Criticità emissiva

Emissione di odori in uscita dalla porcilaia di accrescimento e dalla vasca liquami

Servizio Labiotest fornito

Progettazione e installazione di barriere osmogeniche

Il problema delle emissioni maleodoranti degli allevamenti

Gli allevamenti di animali possono essere distinti, a seconda del tipo di orientamento produttivo, in due tipi:

  • allevamenti a ciclo chiuso: in cui tutto il ciclo, dalla nascita all’invio al macello degli animali, si svolge all’interno dell’allevamento stesso.
  • allevamenti a ciclo aperto: in cui si svolge solo una parte del ciclo di vita degli animali (per esempio, gli allevamenti dove non si fa ingrasso ma sono presenti solo scrofe che producono suinetti da vendere ad altre aziende; oppure aziende che acquistano suinetti per il successivo ingrasso e quindi si occupano solo di questa fase).

Le emissioni maleodoranti in questi allevamenti sono legate ovviamente alla presenza degli animali ed alle loro deiezioni e la vicinanza tra le stalle e le abitazioni è un tema di grande rilevanza, poiché incide direttamente sulla salute e sul benessere degli abitanti delle zone circostanti.  

Le normative sulle distanze fra abitazioni e stalle

Esistono diverse normative di livello nazionale, regionale e locale che regolano le distanze tra le stalle e le residenze.
Fra queste ci sono:

  • Il Decreto Regio 27 luglio 1934, n. 1265 Testo unico delle leggi sanitarie – Art. 216: che in generale definisce le due classi in cui vengono suddivise le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri. Disciplina inoltre che le attività inserite nella prima classe possono essere permesse nell’abitato qualora non rechino nocumento alla salute del vicinato.
  • Art. 890 del Codice civile: che stabilisce con dei regolamenti la distanza da osservare e in mancanza quelle necessarie a preservare i fondi vicini da ogni danno alla solidità, salubrità e sicurezza.

Inoltre, le normative regionali e comunali stabiliscono distanze miche che variano a seconda di:

  • tipo di allevamento: allevamenti intensivi vs. allevamenti estensivi;
  • numero di animali: la dimensione dell'allevamento può influire sulle distanze necessarie;
  • condizioni climatiche e geografiche: le caratteristiche locali possono influenzare la dispersione di odori e agenti patogeni;
  • tecniche di gestione delle deiezioni: vengono considerati i diversi tipi di stoccaggio e trattamento;
  • utilizzo di sistemi di trattamento degli effluenti: ad esempio in vasche di accumulo o lagune di stabilizzazione, con trattamenti meccanici, biologici o chimici.

Queste normative sono state elaborate per ridurre al minimo il rischio di inquinamento atmosferico e acustico, nonché per prevenire eventuali situazioni di conflitto tra attività agricole e residenziali.

Tuttavia, Stato e Regioni non hanno emanato normative cogenti “universalmente valide” da applicare ai singoli Comuni, ma si limitano a fornire “… indicazioni volte ad individuare migliori soluzioni per minimizzare l’impatto e promuovere una buona convivenza tra realtà agro-zootecniche e insediamenti urbani …” ovvero linee guida di cosiddetta good practice.

Questo comporta che di volta in volta si debbano affrontare i problemi di emissioni degli allevamenti con un approccio specifico, come abbiamo fatto nel caso che descriviamo di seguito.

La criticità emissiva dell’allevamento suinicolo

Un’azienda di allevamento suini a ciclo chiuso con sede in Emilia Romagna, ci ha contattati in quanto i residenti della zona si lamentavano da tempo per i cattivi odori provenienti dallo stabilimento.

Le emissioni maleodoranti si sviluppavano in due aree specifiche:

  • all’interno della porcilaia di accrescimento e si diffondevano nell’ambiente attraverso le aperture;
  • dalla vasca di stoccaggio liquami

Il trattamento degli odori della porcilaia

Per ridurre gli odori molesti provenienti dalla porcilaia siamo partiti prendendo in considerazione il trattamento dell’aria in uscita dalle aperture posizionate sui lati dello stabilimento e dai portoni.
In questo caso la soluzione individuata è quella che sfrutta la tecnologia delle barriere osmogeniche.
Si tratta di un’ottima soluzione quando si deve intervenire su un’emissione non pericolosa, ma molesta. Come già illustrato anche in questo caso di abbattimento odori, nel settore degli allevamenti ci troviamo quasi sempre condizioni di questo tipo e perciò si sceglie di non adottare tecnologie di abbattimento più complesse ed onerose.

Dopo aver studiato la situazione ed elaborato un progetto personalizzato per la criticità emissiva del cliente, abbiamo installato un nuovo impianto di nebulizzazione a barriera osmogenica per il trattamento della porcilaia.

L’allevamento è composto da 9 edifici di cui 2 dedicati all’accrescimento degli animali che hanno 22 ventilatori in totale per l’estrazione dell’aria. Tutti i ventilatori sono dello stesso tipo e funzionano contemporaneamente per garantire un adeguato ricambio d’aria.
In questo caso abbiamo installato gli ugelli direttamente sugli aspiratori: quattro ugelli per ventilatore alimentati da un sistema HPS evo.
Gli ugelli fissati al portone vengono invece alimentati da un impianto dedicato HPS midi Fresh.  

Il trattamento degli odori delle vasche di stoccaggio liquami

Le due vasche di stoccaggio liquami si trovano una accanto all'altra. In determinati periodi dell'anno questi liquami vengono pompati in un trattore cisterna e distribuiti nei campi.
Quando però vengono mescolati e pompati nella cisterna, il rilascio di cattivi odori è considerevole e prima del nostro intervento veniva avvertito dai residenti nelle aree circostanti.
Per offrire al cliente una soluzione a questa criticità abbiamo proposto il nostro sistema mobile di nebulizzazione ad alta pressione La.Biofog 400 su Skid in grado di essere agevolmente spostato all’interno dell’impianto ove ve ne sia la necessità.

Il sistema La.BioFog 400 è stato posizionato tra le due vasche ed alimentato direttamente dall'allevamento e attraverso di esso vengono nebulizzati specifici prodotti deodorizzanti

Risultati ottenuti

Attraverso l’utilizzo dei nostri sistemi di abbattimento degli odori, il cliente ha riscontrato un significativo miglioramento delle criticità odorigene e non ci sono più state lamentele dal vicinato.

Visti i risultati ottenuti, l’azienda ha deciso di adottare anche per alcuni degli altri capannoni la stessa tecnologia a barriera osmogenica.