Settore
Attività
Ubicazione impianto
Criticità emissiva
Servizio Labiotest fornito
Tipologia di intervento
Il trattamento dei rifiuti sanitari può implicare diverse problematiche, fra le quali anche quelle legate alle emissioni odorigene.
È quello che accadeva anche ad un’azienda del centro Italia specializzata nella raccolta, stoccaggio e sterilizzazione di rifiuti sanitari pericolosi a rischio biologico, il cui impianto di trattamento dei rifiuti presentava un’importante criticità odorigena derivante, in particolare, dal processo di sterilizzazione.
Le lamentele provenienti dai residenti nei pressi della struttura continuavano a crescere. Il gestore dell’impianto ha deciso quindi di contattarci per aiutarlo a risolvere il problema dell’emissione odorigena.
Dopo una prima analisi dell’impianto di trattamento di rifiuti sanitari e delle possibili fonti di molestia olfattiva, ci siamo occupati di progettare e realizzare un impianto multistadio customizzato per il trattamento delle emissioni maleodoranti ed impedirne la diffusione nell’area circostante.
La nostra tecnologia ci ha permesso di ottenere un'efficienza di abbattimento di odore e contaminanti superiore all’85%.
Siamo intervenuti con il nostro servizio di progettazione e realizzazione nuovi impianti e abbiamo:
Vediamo nel dettaglio ogni fase di questo progetto, partendo dalle caratteristiche dell’impianto esistente.
L’impianto tratta i rifiuti solidi sanitari raccolti da strutture ospedaliere, oltre ai contenitori usati per la raccolta stessa e lo stoccaggio, ai fini della loro valorizzazione energetica. E’ costituito da un’area di:
In Italia la norma tecnica di riferimento per la gestione dei “rifiuti sanitari” è il D.P.R. n. 254/2003 che indica due possibili strategie di smaltimento per i rifiuti pericolosi a rischio infettivo:
La sterilizzazione è definita come “… abbattimento della carica microbica tale da garantire un S.A.L. (Sterility Assurance Level) non inferiore a 10-6. La sterilizzazione è effettuata secondo le norme UNI 10384/94, parte prima, mediante procedimento che comprenda anche la triturazione e l'essiccamento ai fini della non riconoscibilità e maggiore efficacia del trattamento, nonché della diminuzione di volume e di peso dei rifiuti stessi” (D.P.R. n. 254/2003 – Art.2, lettera m).
Il processo di sterilizzazione dell’impianto in questione è demandato ad un trattamento termico a circuito chiuso con una sua emissione propria.
In modo particolare lo sterilizzatore è composto da:
Il vapore che si forma all’interno della sterilizzatrice - corrispondente all’acqua evaporata durante l'essiccazione - viene automaticamente estratto dal circuito chiuso di sterilizzazione.
I rifiuti solidi sanitari, dopo essere stati raccolti e stoccati negli appositi contenitori, vengono triturati e sottoposti ad un trattamento a vapore a 150°C per renderli non pericolosi dal punto di vista chimico e biologico.
Questo trattamento di sterilizzazione era fonte di cattivi odori che si disperdevano nelle aree circostanti all’impianto, causando problemi di natura odorigena alla popolazione residente nella zona circostante.
La fase di analisi del problema ci ha permesso di presentare al cliente la proposta più adatta che potesse soddisfare le aspettative e i requisiti olfattometrici richiesti.
Dopo un’attenta verifica delle aree da trattare e della fattibilità tecnica, abbiamo proposto di installare un impianto multistadio filtrazione a secco DKFil® e barriera osmogenica per la mitigazione olfattiva e l’abbattimento di ammoniaca e COV nelle attività di stoccaggio.
La nostra soluzione per l’abbattimento dei contaminanti chimici nelle attività di trattamento ha previsto l’aspirazione dell’aria interna del fabbricato opportunamente compartimentata dove vengono stoccati i materiali in ingresso e post-trattamento.
Per il trattamento dell’immissione in atmosfera si è deciso seguire il seguente processo di abbattimento:
Le emissioni sono captate all’interno di una compartimentazione da un apposito sistema e convogliate all’impianto di trattamento mediante idonee tubazioni di collegamento.
La separazione della frazione in fase condensata (acqua, olio, solventi non volatili presenti per trascinamento e trasporto) nel flusso aeriforme, avviene internamente al filtro mediante anelli pall.
La fase condensata, una volta separata dalla fase aeriforme, viene raccolta sul fondo dell’unità e scaricata per mezzo di una valvola d’intercettazione.
L’unità demister è prevista interna al DKFil® così da limitare gli ingombri.
Il processo di mitigazione odorigena dell’aeriforme avviene all’interno dell’unità filtrante a secco DKFil®, dimensionata e progettata in funzione della portata dell’aeriforme da trattare e delle caratteristiche chimiche e fisiche delle molecole odorigene da eliminare.
Il sistema filtrante è costituito da un letto statico composto da molteplici strati adsorbenti e chimicamente reattivi che operano selettivamente e sinergicamente nei confronti delle diverse sostanze presenti nell’effluente aeriforme oggetto di trattamento.
L’abbattimento dei gas contaminanti avviene secondo processi termodinamicamente irreversibili nelle condizioni standard d’esercizio.
Il sistema Zephiro UTS è un innovativo sistema di distribuzione che utilizza la tecnologia dell’aerodispersione ad ultrasuoni. Tale sistema può essere alloggiato attiguamente all’unità di filtrazione a secco DKFil®.
Il sistema di rifinizione olfattometrica è costituito da:
Il ciclo di distribuzione prevede l’ingresso al sistema dell’acqua di rete e successivo dosaggio del prodotto neutralizzante.
Il trasduttore ad ultrasuoni, posto all’ interno del serbatoio, sospeso ad un certo livello dal pelo libero del liquido, produrrà una nebbia di prodotto neutralizzante, impalpabile composta da particelle finissime comprese tra 5 e 10 micron.
L’elevata micronizzazione del prodotto neutralizzante consentirà un aumento dell’efficienza complessiva dell’impianto in termini di abbattimento delle emissioni odorigene, neutralizzando l’emissione con il prodotto evaporato.
Il ventilatore centrifugo - completo di motore trifase asincrono - permette di veicolare un dato volume di aeriforme nell’unità di tempo attraverso le unità filtranti e le canalizzazioni.
Il camino di espulsione consente di proiettare in quota i fumi trattati e di disperderli in campo aperto.
L’impianto è stato installato e avviato direttamente dai nostri tecnici specializzati.
Nella fase di collaudo, sono state condotte misure olfattometriche che hanno dimostrato efficienze di abbattimento superiori all’85%.